a cura del Museo Nivola
Sede della Pro Loco di Mamoaiada
in occasione del I MaMuMask – Festival internazionale delle maschere Mamoiada, 16-18 giugno 2018
Il volto è il luogo primario e quotidiano di costruzione dell’identità. Il fronte che presentiamo al mondo, la facciata che nasconde o tradisce intenzioni, sentimenti e pensieri.
La maschera ripete il volto, lo raddoppia e ne ribadisce l’essenza (persona è il termine latino che la definisce) ma, dall’infinito campionario di espressioni rivelatrici dell’io ne seleziona una, la fissa sottraendola allo scorrere del tempo e al mutare delle emozioni. Paradossalmente quindi, benché l’espressività vi sia spesso esasperata, talvolta sino al grottesco e alla caricatura, la maschera è l’antitesi dell’espressione.
Un’espressività inespressiva è anche quella che caratterizza il progetto Wildface di Narcisa Monni, realizzato in occasione del festival MaMuMask. Sul tema della maschera Monni costruisce una sequenza pittorica in cui il dinamismo gestuale del segno drena ogni vitalità dal suo soggetto. Dipinte su lastre di alluminio, le dodici teste animali e umane che compongono la serie sono raggelate come trofei contro la superficie riflettente che fa loro da sfondo. La liscia freddezza del supporto contrasta con il calore materico della pennellata che si aggrappa al metallo o vi scivola sopra. Il piano di alluminio evoca il tema dello specchio, come la maschera rappresentazione insieme concreta e allusiva del doppio.
Ironica e disturbante al tempo stesso, la serie alterna immagini di animali selvatici e domestici (la volpe, l’astore, il maiale, il cane, la capra, il muflone, il toro) a ritratti di persone a vario titolo vicine all’artista. Gli uni e gli altri sono accomunati dalla riduzione formale, dalla frontalità dell’impianto compositivo, dalle orbite vuote e nere, che negano lo sguardo e con esso ogni possibilità di coinvolgimento empatico dell’osservatore.
Se la saggezza popolare assegna agli animali qualità psicologiche e tratti caratteriali (la volpe è furba, il maiale ingordo, il cane è fedele) gli umani appaiono ancor più segnati da una imperscrutabile vacuità, non concedendo nulla alla spasmodica ricerca del senso che il volto umano – in cui sempre ricerchiamo noi stessi – inevitabilmente scatena.
Il progetto Wildface non si esaurisce nell’esposizione di un ciclo pittorico ma include un momento performativo. Il pubblico è invitato a scegliere una delle dodici immagini che compongono la serie e a indossare la maschera che la riproduce. Rivelati e nascosti dai loro schermi di carta, i visitatori diventano partecipi di un evento in cui musica, danza e convivialità evocano il rito del carnevale.
Col progetto di Narcisa Monni Wildface, il Museo Nivola prende parte alla prima edizione del festival MaMuMask, una manifestazione che si propone di rafforzare le sinergie di un territorio, quello del centro Sardegna, ricco di cultura e tradizioni e aperto al contemporaneo in tutte le sue espressioni.
Portare l’arte contemporanea all’interno di un festival incentrato sulle tradizioni viventi, la cultura materiale e l’agrifood significa leggere la cultura come un campo espanso ed ibrido in cui passato e presente si incrociano per creare un’idea di futuro e un’esperienza dinamica, coinvolgente, aperta alle contaminazioni.
Con la presenza al festival, il Museo Nivola rafforza i legami di collaborazione che da tempo lo uniscono al Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada, un esempio concreto di come lo sviluppo di strategie di rete fra istituzioni culturali con missioni diverse alla crescita degli attori coinvolti, del pubblico e di tutto il territorio.
Narcisa Monni
(Alghero, 1981) si forma all’Accademia di Belle Arti di Sassari, dove ottiene il diploma in Pittura e si specializza successivamente presso la Facoltà di Architettura di Alghero in Interaction Design. Attualmente è docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari. Nel tempo ha sperimentato diversi media espressivi passando dall’installazione all’elaborazione fotografica fino alla pittura su supporti non convenzionali (lastre di alluminio, buste di plastica, muri, ecc).
Il Museo Nivola
Il Museo Nivola di Orani (Nuoro), sito al centro di un parco nel cuore della Sardegna, è dedicato all’opera di Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988), figura importante del contesto internazionale incentrato sulla “sintesi delle arti”, l’integrazione tra arti visive e architettura, e personaggio chiave negli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti del secondo Novecento. Il museo possiede una collezione permanente di oltre duecento sculture, dipinti e disegni di Nivola e organizza mostre temporanee incentrate in prevalenza sul rapporto fra l’arte, l’architettura e il paesaggio.
MaMuMask – Festival internazionale delle maschere Mamoiada, 16-18 giugno 2018