un progetto di Armin Linke
in collaborazione con Corrado Calvo, Fabian Bremer, Pascal Storz e Jan Wenzel
Museo Nivola, Orani
Armin Linke presenta al Museo Nivola un progetto nato dalla ricognizione dell’archivio del fotografo Corrado Calvo, i cui scatti hanno registrato momenti rubati all’intimità e alla vita quotidiana di personaggi celebri, figure della politica, dello spettacolo e dello sport.
Molti di questi scatti sono stati realizzati sulle spiagge della Sardegna, luogo privilegiato degli ozi di attrici e calciatori, finanzieri e leader politici, nel quale si crea una strana alleanza tra celebrità e paparazzi: insieme formano un sistema le cui due parti sono interdipendenti e mutuamente necessarie. Le celebrità offrono il materiale, i fotografi alimentano la domanda di immagini attraverso i rotocalchi, accrescendo la notorietà delle persone ritratte; allo tesso tempo, ogni foto pubblicata aumenta la fama del paparazzo e il valore di ogni singolo scatto (il ciclo si chiude quando accade, come nel caso di Silvio Berlusconi, che il soggetto delle foto sia anche proprietario dei rotocalchi su cui le foto appaiono).
Obiettivo di Linke è indagare una pratica fotografica che generalmente non viene considerata importante, ma che ha invece una forte influenza politica nella società,
attraverso il suo contributo alla creazione di uno spazio pubblico immaginario e alla definizione della percezione del corpo umano.
A partire da circa 80.000 immagini catturate da Calvo negli ultimi quindici anni, l’artista ha realizzato una complessa installazione in cui si intrecciano fotografie, video, testi scritti e documenti.
Ne scaturisce una mostra interattiva che rivela le molte sfaccettature del fenomeno, dalla loro rilevanza politica ai riflessi economici e sociali, dalla pura efficacia estetica delle fotografie al loro valore antropologico che va oltre il loro mero status di merce della industria della informazione.
La stessa varietà delle strategie espositive (ingrandimenti fotografici isolati nello spazio o in sequenza, proiezioni, libri illustrati, ecc.) dimostra come l’intento sia quello di scandagliare l’articolato retroterra delle immagini nell’arena pubblica, che dice molto di più circa la nostra società di quanto si potrebbe pensare vedendo le stesse foto riprodotte sui rotocalchi.
La mostra al Museo Nivola costituisce la parte conclusiva di un progetto collaborativo di Linke con Corrado Calvo, Fabian Bremer, Pascal Storz e Jan Wenzel, sviluppato nel corso degli ultimi quattro anni, le cui tappe precedenti sono state presentate al MMK-Museum für Moderne Kunst di Francoforte nel 2012 e al centre Pompidou di Metz nel 2014.
L’intero progetto verrà documentato in un volume co-prodotto dal Museo Nivola e pubblicato da Spector Books.
ARMIN LINKE
Nato nel 1966, vive e lavora tra Milano e Berlino. Nella sua attività di fotografo e film- maker combina una serie di tecnologie di elaborazione dell’immagine tese a sfumare i confini tra fiction realtà. La sua pratica artistica si incentra sull’uso degli archivi fotografici e sui reciproci rapporti e influenze trasformative tra funzioni urbane, architettoniche o spaziali e gli esseri umani correlati a questi ambienti. Attraverso il lavoro condotto col suo archivio, come pure altri archivi storici, Linke sfida le convenzioni della pratica fotografica, nella quale il problema di come la fotografia viene installata esposta acquista un’importanza sempre maggiore. Quando l’artista assume il ruolo di creatore di mostre insieme ad artisti, designer, architetti, storici e curatori, i racconti prodotti si svolgono su molteplici livelli di discorso.
E’ stato research Affiliate al MIT Visual Arts Program Cambridge, guest professor allo IUAV di Venezia and professore di fotografia all’ Università di Arti e Design di Karlsruhe (HfG).
Tra le mostre recenti ricordiamo le personali: The Appearance of That Which Cannot be Seen, ZKM, Karlsruhe (2015), PAC Milano e aut, Innsbruck (2016), Centre de la photographie, Ginevra e Forum Ludwig, Aachen (2017); Il Corpo dello Stato, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2013); Armin Linke/Alpi, vai – Voralberger Architektur Institut, Dornbirn, Austria (2013); e le collettive: XV Biennale Architettura Venezia 2016; Extraordinary Visions. Italia, MAXXI, Roma (2016); f/stop Festival für Fotografie, Lipsia (2016); Fire and Forget. On Violence, KW Institute for Contemporary Art, Berlino (2015); Decima Biennale di Shangai, 2014; XIV Biennale Architettura, Venezia 2014; Cross Over, Fotomuseum, Winterthur (2013); Taipei Biennial 2012, The Museum of Crossings, Taipei.
Nel 2013-14 Linke, insieme a Territorial Agency e Anselm Franke ha realizzato la serie video Anthropocene Observatory all’Haus der Kulturen der Welt di Berlino.
allestimento di Alessandro Floris
main sponsor Fondazione di Sardegna