On the Edge of the Eyelid
Opere di Fabio Barile, Ezio D’Agostino, Luca Spano
A cura di Giangavino Pazzola
Museo Nivola – 20 settembre – 16 novembre 2025
Inaugurazione: sabato 20 settembre, ore 11.00
La Fondazione Costantino Nivola è lieta di presentare la mostra On the Edge of the Eyelid, un progetto installativo-fotografico che esplora i confini tra ricerca artistica e indagine scientifica, con particolare riferimento allo studio della Materia ed Energia Oscura.
La mostra, realizzata con il sostegno di Strategia Fotografia 2024, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, raccoglie tre inediti progetti realizzati da Fabio Barile (Barletta, 1980), Ezio D’Agostino (Vibo Valentia, 1979) e Luca Spano (Cagliari, 1982).
Gli artisti hanno partecipato a un programma di residenze di ricerca che li ha messi in dialogo con scienziati e ricercatori di istituzioni d’eccellenza, tra cui il Gran Sasso Science Institute (L’Aquila), il Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari, l’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Associazione Ideas di Cagliari, nonché i siti di Sos Enattos (Lula), individuato per la futura realizzazione dell’Einstein Telescope, e il Sardinia Radio Telescope (San Basilio, CA).
I progetti
Fabio Barile, nell’installazione fotografica, propone tre diversi tentativi di rappresentazione dell’invisibile, mediati da esperienze dirette che alterano e trasformano il processo stesso della visione, rendendolo inevitabilmente fallimentare. L’osservazione degli strumenti di lavoro della fisica e della fotografia – e, più in generale, della conoscenza – lo conduce a registrare gli esiti di un’ironica sfida intellettuale alla decostruzione dei saperi: il banco ottico dell’artista viene smontato e rimontato, generando una sequenza potenzialmente infinita di strumenti precari e inservibili. Una serie di fotogrammi riflette inoltre sull’atto del guardare attraverso “qualcosa”, deformando lo spazio fisico e amplificando la percezione.
Completa l’installazione una sequenza di immagini di mani che indicano un oggetto sempre esterno alla scena, destinato a restare ignoto.
Ezio D’Agostino riflette sul divario di linguaggio visivo tra fotografia e ricerca scientifica, entrambe animate dal desiderio di dare forma visibile ai fenomeni e, al tempo stesso, esposte al ruolo imprevedibile del caso. Dopo una meticolosa ricognizione delle modalità di visualizzazione presenti nella letteratura scientifica, l’artista sperimenta in camera oscura, scegliendo però condizioni anomale e poco controllabili: lavora in presenza di luce diffusa, inserisce cristalli nel corpo macchina e sollecita il materiale fotosensibile con reazioni di energia inattese. Gli esiti, che evocano la fotografia sperimentale italiana degli anni Trenta e le atmosfere surrealiste, mettono alla prova la materia fotografica nel tentativo di eludere o tradire le aspettative della ricerca.
Luca Spano presenta due serie di lavori che assemblano materiali diversi – carta fotografica, vetro inciso al laser, metallo – e documentano la traccia di fenomeni invisibili. Prendendo spunto dall’esperimento CYGNO, un progetto del GSSI dedicato allo sviluppo di una camera a proiezione temporale di altissima precisione (TPC) per la registrazione di eventi rari, l’artista costruisce un immaginario visivo ancora assente anche in ambito scientifico. Le sue installazioni interrogano l’inadeguatezza di ogni forma di conoscenza, avanzando ipotesi enigmatiche di rappresentazione del reale e mettendo in relazione immagine e testo come strumenti di indagine complementari.
BIO ARTISTI
Fabio Barile (Barletta, 1980), vive e lavora a Roma. Si diploma in fotografia alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze e, nello stesso anno, espone al MAXXI di Roma come finalista al premio “Atlante Italiano 007”, promosso dalla Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanea (2007). Pubblica Among nella collana “Visions and Documents” di Documentary Platform, progetto sull’erosione costiera che apre un’indagine sui processi naturali del paesaggio ancora presente nel suo lavoro, presentando le opere in mostre collettive al Centre d’art Nei Liicht (LUX) e Athens Photo Festival (GR) (2009).
Espone An Investigation of the Laws Observable in the Composition, Dissolution and Restoration of Land, progetto nel quale lavora con fotografia in dialogo con materiali d’archivio, alla galleria Matèria e all’ICCD di Roma (2017). Insieme con Domingo Milella,
partecipa alla mostra “Le Forme del Tempo” alla Fondazione Pescheria di Pesaro (2019) e alle Terme di Diocleziano a Roma (2022). Espone alla mostra “On Earth” a Les Rencontres d’Arles (FR, 2019). FOAM Magazine pubblica un portfolio di Works for a Cosmic Feeling, libro finalista al MACK First Book Award (2021), edito da Witty Books.
Ezio D’Agostino (Vibo Valentia, 1979), vive e lavora nel sud della Francia. Studia Archeologia all’Università di Firenze e Fotografia alla Scuola Romana. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni museali, festival e gallerie in Europa quali Athens Photo Festival (GR,
2016), il Centre National de l’Audiovisuel di Dudelange (LU, 2019), Noorderlicht Festival (NL, 2019), Getxo Photo (SP, 2019), l’Institut pour la Photographie di Lille (FR, 2021). Ha presentato il progetto True Faith sul fenomeno antropologico e visivo delle apparizioni religiose in Italia ai Rencontres d’Arles (FR, 2022). Ha ricevuto borse di ricerca e riconoscimenti internazionali, tra i quali la Bourse à la Création et à la Recherche dell’Institut pour la Photographie di Lille (FR, 2020), il Soutien à la Photographie Documentaire del Centre National des Arts Plastiqus (FR, 2022), Strategia Fotografia (IT, 2024). Le sue opere fanno parte di collezioni private e delle collezioni permanenti del Centre National de l’Audiovisuel (LU), il Fonds Régional pour l'Art Contemporain (FR) e del Fotomuseum Winterthur (CH).
Luca Spano (Cagliari, 1982), vive e lavora a Cagliari. Ha studiato Scienze della Comunicazione a Sapienza, Università di Roma, Fotografia al London College of Communication (UK) e Arti visive alla Cornell University (US). Il suo lavoro è stato esposto in musei, gallerie e festival come MACRO a Roma (2013), Breda Photo (NL, 2012), Savvy Contemporary Berlino (DE, 2013), Istituto Italiano di Cultura di Parigi (FR, 2019), Museo MAN di Nuoro (2023). È stato artista in residenza presso Fundacion Botin (ES, 2012), KHI Firenze, Arts Letters and Numbers (US 2019), Deutsches Optisches Museum (DE, 2022), DIST Politecnico di Torino, GSSI (IT, 2024), McGill University (CA, 2024) e altri. Ha ricevuto premi, tra cui MEAD Fellowship (UK, 2013), Einaudi Research Grant (US, 2015), John Hartell Award (US, 2015), Graziadei Prize (IT, 2013), il New Work Grant by Prospect.Art (US), Strategia Fotografia (edizione 2022 e 2024) e Promozione della Fotografia all’Estero (2024). È professore ordinario all’Accademia di Belle Arti di Sassari (IT) e allo IED (IT). Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.
BIO CURATORE
Giangavino Pazzola (Sassari, 1981). Ph.D. in Urban and Cultural Studies al Politecnico di Torino, dal 2018 è curatore a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, dove ha in carico i progetti di ricerca sul Contemporaneo, tra cui il programma europeo per gli artisti emergenti FUTURES Photography. È stato curatore della sezione “Fotografia e immagini in movimento” di ArteFiera a Bologna (2023 – 2025). È stato Artistic and Executive manager di EXPOSED – Torino Foto Festival (2023, 2024). Collabora con enti e istituzioni nazionali e internazionali per le quali ha ideato e curato progetti e mostre, tra le quali Museomontagna di Torino (2020), Palazzo Ducale di Genova (2023), Copenhagen Photo (2024), Fotofestiwal Lodz (2024), Museo Nivola di Orani (2020, 2024) e Museo MAN di Nuoro (2025). Visiting researcher a University of Birmingham, ha scritto su arti contemporanee e centri di produzione culturale indipendente su riviste accademiche internazionali e nazionali. Pubblica regolarmente monografie e cataloghi su artisti e mostre di fotografia contemporanea. Insegna Estetica e Storia della Fotografia Contemporanea allo IED di Torino.
Presentazione
La mostra verrà presentata al pubblico con gli artisti e il curatore, dal Presidente della Fondazione Roberto Concas con il Direttore del Museo Luca Cheri, nei locali del museo il giorno 20 settembre 2025 alle ore 11,00.
Attività collaterali
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione a cura dell’editore francese Empire e da un documentario di Alessandra Tocco sul percorso di ricerca.
Inoltre, dal 7 al 9 novembre 2025 si svolgeranno, al Museo Nivola di Orani, una masterclass e un talk pubblico con gli artisti e il curatore.
Fondazione e Museo Nivola – Orani (NU)
La Fondazione Costantino Nivola ha come missione la valorizzazione e la promozione dell’eredità artistica e umana di Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988), artista, scultore, grafico e art director di rilievo internazionale. La sua opera si è distinta per l’integrazione tra arti visive e architettura, maturata nel contesto degli intensi scambi culturali tra Italia e Stati Uniti nel corso del Novecento.
La Fondazione sostiene e promuove, inoltre, la ricerca contemporanea, riconoscendola quale strumento essenziale per lo sviluppo culturale e sociale del territorio della Sardegna centrale.
Il Museo Nivola di Orani, immerso in un parco urbano, custodisce la più importante collezione europea delle opere dell’artista e organizza mostre dedicate all’arte contemporanea, con particolare attenzione al dialogo tra arti visive, design, architettura e ambiente.
Progetto realizzato con il sostegno di Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.