Museo Nivola 11 settembre 2021 ore 19
Su Antonio Gramsci, il pensatore italiano più studiato e tradotto nel mondo, sono stati scritti centinaia di libri, ma quanti, nel paese e nella regione che gli ha dato i natali, ne conoscono il pensiero, le opere, la vita?
In effetti, la sua figura è poco conosciuta ai più. Di Gramsci di si parla poco anche a scuola e i giovani ne hanno, spesso, una conoscenza approssimativa se non per qualche riferimento ai racconti della sua infanzia in Sardegna o all’opera di narratore. Eppure è proprio a loro che bisognerebbe destinare i suoi insegnamenti più che mai attuali.
Paolo Floris ci prova con lo spettacolo di narrazione Gramsci spiegato a mia figlia affidando alla potenza comunicativa e coinvolgente del gioco teatrale, il compito di raccontare ai giovani la storia umana di Gramsci e i cardini fondamentali del suo pensiero.
Sulla scena scarna ed essenziale l’attore dialoga con Nina, il bambolotto di pezza che nella finzione teatrale ne rappresenta la figlia di sette anni. Partendo dalle domande incalzanti della bambina, con un linguaggio semplice e diretto, talvolta ironico, Floris ripercorre i momenti più significativi della vita di Gramsci dalla sua infanzia a Ghilarza agli anni della formazione, prima a Cagliari e poi a Torino; dall’attività giornalistica a quella di partito che lo condurrà in Russia, dove incontrerà l’amore; dall’elezione in parlamento fino alla persecuzione del regime mussoliniano e ai tristi anni del carcere in cui scriverà le Lettere e i Quaderni.
In parallelo, le risposte alle curiosità della bambina che stimolano lo spettatore a scoprire alcuni dei temi gramsciani più significativi: l’importanza dello studio e della cultura per il singolo e per la società, la differenza fra destra e sinistra, i rapporti fra le classi sociali e l’importanza dell’impegno individuale davanti alle ingiustizie.
𝐺𝑙𝑖 𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑠𝑖 𝑠𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑝𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖-𝐶𝑜𝑣𝑖𝑑 𝑣𝑖𝑔𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙 11 settembre 2021. 𝐶ℎ𝑖𝑒𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑙𝑎 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑓𝑓𝑖𝑛𝑐ℎ𝑒́ 𝑣𝑒𝑛𝑔𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑖𝑛𝑑𝑜𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑐ℎ𝑒𝑟𝑖𝑛𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑎𝑟𝑎̀ 𝑠𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒.